O meglio, è ancora il trampolino di lancio delle nuove proposte?
Se pensiamo agli storici vincitori della categoria “giovani”, da Ramazzotti (1984), a Laura Pausini (1993), fino ad Andrea Bocelli (1994) è evidente che oggi, talenti come questi, riconosciuti voci italiane di carattere internazionale non si presentano più a Sanremo. (Ok, fanno eccezione i Maneskin. Eccezione: mancata applicazione di una regola).
La fanno da padrone i talent che inondano i canali della pay-tv a partire dall’autunno di ogni nuovo anno. Confrontando anche solo le foto dei vincitori storici sopra citati, con gli aspiranti cantanti di X-factor (cito quello che seguo di più) emerge una grande differenza: questi ultimi sono dei cantanti performer. Arrivano sul palco con la consapevolezza di dover anche cantare.
Il modo di vestire, l’atteggiamento e perché no…la lacrima al momento giusto, possono fare breccia nel pubblico. Fino a quando? Fino alla prima eliminazione da parte di una giuria tecnica che sa andare oltre all’apparenza, ma intanto questi cantanti nel proporsi per futuri ingaggi lavorativi potranno utilizzare il logo del noto programma che li ha ospitati.
Ma sono spesso performer. Non cantanti. Ambiscono alla fama e vogliono diventare personaggi.
Convinzione, personalità, stravaganza, talento e simpatia. Poi aggiungete pure passione e determinazione. Questi gli ingredienti per vedersi spalancare le porte del successo ai giorni nostri. O almeno così sembra.
E l’industria discografica? Punta su coloro che hanno molto da dire e da raccontare di sé, con una personalità che sa farsi amare dalla gente. Categorie caratteriali immediatamente riconoscibili dal pubblico sono la struttura cardine del talent.
Coltivare e far emergere un talento, non è più un lavoro di anni. Pazienza e dedizione non servono più. E se prima le porte in faccia erano tante, ma nessuna era definitiva, oggi se un talent ti chiude la porta, trovare spazio altrove è quasi impossibile.
Ed in tutto questo, tornando al nostro Sanremo, non possiamo che definirlo lo spettacolo nello spettacolo, al quale va riconosciuto però che negli ultimi anni, ha trovato spazio per le grandi voci italiane, anche perché, i mezzi per arrivare al grande pubblico sono altri, da Spotify a YouTube e internet più in generale.
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